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Herdonia e la riuscita sinergia tra Segretariato e ArCoD del Politecnico di Bari

Herdonia e la riuscita sinergia tra Segretariato e ArCoD del Politecnico di Bari

Herdonia e la riuscita sinergia tra Segretariato e ArCoD del Politecnico di Bari

LUCERA ( FG)- Un accordo di collaborazione per rafforzare il principio della giusta sinergia tra Enti pubblici e Università per raggiungere il fine comune di valorizzare sempre più il patrimonio architettonico, storico e artistico della Puglia. E’ nata su queste basi la convenzione tra il Segretariato regionale del MIC Puglia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Foggia e BAT (rappresentate entrambe dall’arch. Maria Piccarreta, all’epoca della sottoscrizione Segretario regionale del MIC e Soprintendente ad interim Foggia- BAT) e  il Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari ( ArCoD ex dICAR) . Nel caso specifico l’attenzione era ricaduta su Lucera, con particolare riguardo alla Fortezza svevo-angioina. L’ArCoD aveva manifestato la volontà di fruire del sito archeologico di Herdonia permettendo a studenti e laureandi del corso di Laurea Magistrale in Architettura di completare il proprio iter formativo realizzando il tirocinio curriculare effettuando in loco operazioni di vario tipo, dal rilievo fotografico metrico manuale o con laser scanner, a riprese con il drone e approfondimenti da effettuarsi  nelle biblioteche e negli archivi della Soprintendenza. Alla fine del tirocinio, gli studi effettuati rientravano nell'obiettivo finale della conservazione e della valorizzazione del sito archeologico di Herdonia. Oggi si fa un bilancio di quanto fatto, di una sinergia definita entusiasmante dalle parti che all’unisono  hanno creduto, sin dall'inizio, nella buona riuscita dell’esperimento. In merito abbiamo sentito la professoressa Valentina Castagnolo, architetto e professoressa associata del Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari.

Prof.ssa Valentina Castagnolo

Prof.ssa Valentina Castagnolo

Cosa ha significato per il Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design stipulare una convenzione  su Herdonia col Segretariato?

Già in passato, in diverse occasioni, il Dipartimento ArCoD e il Segretariato hanno collaborato stipulando convenzioni per lo studio del patrimonio storico architettonico, archeologico e paesaggistico della Puglia.  In questa occasione l'oggetto dell'indagine è uno straordinario sito archeologico, Herdonia. La città è nota per le rilevanti architetture di età repubblicana ed imperiale, ma il sito mostra una stratificazione storica che riguarda un arco temporale ben più ampio dell'epoca romana.In decenni di scavi archeologici è stato ben documentato con gli studi del professor Mertens, prima, e del professor Volpe, in seguito, con il suo gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Foggia. L'occasione della convenzione tra Dipartimento ArCoD e Segretariato del MIC Puglia ci ha consentito di realizzare una campagna di rilievi scientifici dell'intera area utilizzando tecnologie avanzate per l'acquisizione ed elaborazione dei dati. Una vera e propria campagna di digitalizzazione del patrimonio storico e architettonico che si trova in una condizione particolare: i resti archeologici attualmente visibili versano in uno stato di conservazione ovviamente diverso rispetto a quando sono stati portati alla luce. Con questa operazione di digitalizzazione ci si è posti una serie di obiettivi importanti. Il primo è rilevare i resti visibili, registrando l'immagine reale dell'attuale stato di conservazione. Cioè fotografare lo stato dei luoghi, fissare la loro immagine nel tempo attuale per avviare una serie di confronti e studi. Innanzitutto si pensi alla possibilità di confrontare quanto oggi rimane con quello che era stato rinvenuto dagli archeologi nel passato,quindi valutare ciò che si è conservato e quanto è andato ulteriormente perduto. La trasposizione in ambiente digitale di informazioni esatte perché provenienti da un rilievo, quindi da un dato scientifico che è la misura, garantisce la scientificità dell'operazione e offre la possibilità di studiare, confrontare e condividere questi dati per altre indagini ampliando la potenzialità della ricerca e aprendola ad altri studi. Ma soprattutto questi dati diventano fondamentali nel caso di progetti di recupero e valorizzazione del sito. Ma rilievo non significa solo questo, non è solo la presa dei dati, ma anche analisi e studio attraverso il disegno di quanto rilevato. Nella ricerca in ambito architettonico la restituzione dei dati provenienti dal rilievo e il disegno sono atti interpretativi necessari per completare il quadro delle conoscenze sulle architetture, sulle città e sul paesaggio.

Tornando alla domanda iniziale, cosa ha significato stipulare questa convenzione?

Ha significato produrre e condividere un patrimonio di informazioni e conoscenze utili a realizzare quegli obiettivi che sono propri delle istituzioni che rappresentiamo, cioè produrre ricerca e conoscenza  con l'obiettivo della tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio storico dei nostri territori.

Come gli studenti, ora giovani professionisti, hanno vissuto questa esperienza?

Le borsiste e i borsisti si sono laureati ormai da diverso tempo per sono tutti a vario titolo impegnati con nuovi studi nelle scuole di specializzazione o con il loro lavoro come giovani professionisti. Il team di lavoro era formato da una parte di ex tesiste e tesisti, Claudia Milardo, Ilaria Lavermicocca, Vittorio Emanuele Cordasco,  Andrea Nirchio, insieme ad uno dei tutor della tesi, l’architetto Remo Pavone, e da una neolaureata, Francesca Strippoli, che non faceva parte del gruppo originario, ma comunque interessata ai temi del rilievo e del restauro.  È necessario fare una precisazione: la convenzione  è stata stipulata dopo la conclusione del lavoro di tesi circa un anno dopo. la tesi di laurea il cui relatore era il professor Ignazio  Carabellese,i correlatori erano l'architetto Donatella Campanile, il dottor Italo Muntoni l'architetto Daniela Fabiano e nel collegio dei docenti insieme a me c'era anche il collega professor Matteo Ieva. Il gruppo di borsiste borsisti, nonostante gli impegni, hanno voluto comunque continuare a lavorare e studiare Herdonia, he era stata oggetto della loro tesi di laurea discussa a febbraio 2021, mettendo tutto il loro impegno, passione e puntualità nei vari step del lavoro fatto per la convenzione

E’ possibile riassumere le fasi salienti del lavoro di tesi?

La ricerca di tesi è stata avviata con la ricognizione analisi di tutti gli studi prodotti in passato su Herdonia e sul suo territorio. Per completare il quadro delle conoscenze sono stati realizzati rilievi dell'area del Foro e dei suoi monumenti. Con la successiva fase di restituzione dei dati, sono stati redatti i disegni relativi al Foro, alle terme e resti di tutte le architetture che le componevano nonché le terme e alcune porte. Tra i  disegni sono state realizzate una serie di sezioni sino ad ora inedite. Obiettivo della tesi di laurea, inoltre, era una proposta di progetto per un parco archeologico, per il quale gli allora laureandi e laureande hanno disegnato le strutture per la fruizione del sito, come passerelle, aree di sosta e totem. Il loro progetto prevedeva inoltre un antiquarium all'ingresso del parco, la sistemazione della viabilità esterna, nuove piantumazioni da inserire all'interno e all'esterno del parco. Hanno infine progettato un sistema di relazioni che permettesse di connettere il sito archeologico alla città di Ordona attraverso una viabilità sostenibile e la realizzazione di un museo diffuso in una serie di edifici rilevanti della città

Il lavoro prodotto per le tesi di laurea in che modo è stato condizionato dalla convenzione?

La convenzione ha avuto come obiettivo quello di completare la documentazione prodotta con la prima campagna di rilievi. In questa che possiamo chiamare seconda fase dell'attività di rilevamento, sono stati studiati Il Podere Maria Cecilia, l'area del cosiddetto Castellum, le porte nord-est è la straordinaria porta sud-ovest, diversi resti della cinta muraria ad ovest e il tratto di mura a forma di L ad est. Le emergenze architettoniche sono state rilevate con fotogrammetria aerea e terrestre e con laser scanner, e sono state disegnate una scala di dettaglio per offrire una rielaborazione ed interpretazione scientifica dei dati. L'intera area è poi stata rilevata con Drone, per cui è stato realizzato un ortofotopiano del sito georeferenziato grazie ad un rilievo con GNSS. infine tutto il lavoro è stato implementato in un GIS nel quale sono confluiti i rilievi, i disegni e il materiale che la Soprintendenza di Foggia ci ha chiesto di inserire

Segretariato e Università, una sinergia fruttuosa. Un prossimo progetto?

Alla luce degli esiti della convenzione per Herdonia, che sono andati anche al di là di quanto chiesto dal Segretariato, la stessa Direttrice, l’arch.Maria Piccarreta, ci ha invitato ad individuare temi di ricerca che entrambe le istituzioni abbiano interesse ad affrontare nell'ottica di un obiettivo comune che è la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della Puglia

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