Parco Archeologico di Saturo, un promontorio che attraversa millenni della nostra storia

Parco Archeologico di Saturo, un promontorio che attraversa millenni della nostra storia

Parco Archeologico di Saturo, un promontorio che attraversa millenni della nostra storia

LEPORANO ( TA)- Un incontro per spiegare ai cittadini lo stato dei lavori e, soprattutto, per iniziare a pensare alla futura gestione del Parco Archeologico di Saturo. Su queste due direttrici si è svolto, al Castello Muscettola, il tavolo interistituzionale organizzato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura- Puglia in collaborazione con il Comune di Leporano. A spiegare i lavori finora svolti e quelli che ancora verranno effettuati per chiudere un iter di cantiere non sempre facile, e a tratti molto complesso, è stata l’architetto Francesca Marmo, RUP del progetto di restauro e valorizzazione per il quale il MiC ha stanziato 5 milioni di euro rivenienti dal PON Cultura e Sviluppo 2014-2020. 

L'area archeologica di Saturo a tutti nota per la maestosa villa romana e per la bella torre sulla scogliera, nel corso dello scavo all'interno di questo appalto ha dato testimonianza di un insediamento sin dall'età del bronzo con numerosi rinvenimenti anche di vasellame e materiale fittile oltre che delle buche di palo delle capanne. La presenza di numerosi manufatti costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale, rende quest'area teatro di una lunghissima frequentazione, come poche aree in Puglia. 

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Nel suo intervento l’architetto Maria Piccarreta, Segretario regionale del MiC Puglia, si è soffermata sia sul cospicuo finanziamento ministeriale erogato sia sulla fase successiva ai lavori, quella della gestione del Parco che, nella sua specificità dovuta sia ai preziosi resti conservati sia ad una spettacolare posizione a ridosso di uno dei mari più belli della Puglia, rappresenta una irripetibile occasione di sviluppo culturale e turistico per tutta l’area jonico-tarantina che ha nell’archeologia il suo tratto distintivo rispetto al resto della regione. Durante l’incontro, infatti, la Piccarreta non solo ha candidato la riapertura del Parco di Saturo nel corso delle Giornate Europee dell’Archeologia che si celebrano i prossimi 14, 15 e 16 giugno, ma non ha escluso di poter portare a Leporano la felice e riuscita esperienza già sperimentata al Parco delle Mura Messapiche di Manduria con il coinvolgimento di tutte le associazioni culturali del territorio. “ Far vivere un cantiere nelle sue diverse fasi, anche quando non è ancora ultimato, è un modo felice per condividere con i cittadini la preziosità di un bene che appartiene all'intera comunità”- ha spiegato la Piccarreta- “ In tal senso, l’esperimento già fatto a Manduria la scorsa estate, ci sembra un ottimo esempio da poter replicare anche a Leporano. Anzi, sarebbe auspicabile riuscire a tessere nel territorio tarantino una trama in grado di unire questi musei all’aperto, anche se quest’ultimo aspetto rientra indirettamente nei compiti del Segretariato”.

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All’incontro hanno partecipato il Sindaco di Leporano, Vincenzo Damiano, la dott.ssa Laura Masiello, direttore scientifico del cantiere, che ha illustrato con l’ausilio di materiale multimediale l'articolazione della villa romana e delle sue terme, ma anche delle nuove scoperte relative a insediamenti dell'età del bronzo, oltre che la valorizzazione degli aspetti archeologici dell’area, il dott. Angelo Michele Raguso, della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto, e il geologo Antonio Mattia Fusco con un intervento mirato sulla falesia di porto Pirrone e sulle problematiche dell'erosione costiera che colpisce il promontorio di Saturo.

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