Il Taccuino
Nasce ‘ Il Taccuino Puglia’, appunti di viaggio per raccontare cantieri, lavori e sfide del patrimonio culturale pugliese
Intervista all’arch. Maria Piccarreta, Segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
Architetto Piccarreta, come nasce l’idea del blog ‘Il Taccuino’?
Nasce come se fosse un diario di appunti di viaggio del nostro Segretariato, e degli altri uffici del Ministero della Cultura in Puglia, per raccontare, condividere e far conoscere il lavoro di tante persone che quotidianamente curano il nostro patrimonio storico-artistico. L’intento è riuscire a farlo nel modo più semplice e fruibile perché spesso, quando si parla di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico, si rischia di incorrere in tanti fraintendimenti. E allora, ben venga un blog al servizio delle comunità per spiegare quello che il Segretariato regionale del MIC Puglia e gli altri uffici del Ministero stanno facendo in tutta la regione
Perché è ancora difficile parlare di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico?
Perché sono concetti spesso intesi come restrizione alle libertà dei singoli quando invece è un diritto proprio di ogni cittadino: fruire dei valori propri del patrimonio culturale in quanto bene comune, la cui salvaguardia è fondamentale per il benessere delle comunità. È talmente importante che abbiamo tutti il dovere di preservarlo per le generazioni future, così come ci dice la nostra Costituzione. Ogni prevaricazione, dallo sfregio a un monumento fino alla costruzione abusiva, è un atto lesivo alla dignità di ciascuno di noi cittadini che abbiamo generalmente perso la capacità di indignarci.
Quest’ultimo è un concetto che le sta particolarmente a cuore
Sì, perché il patrimonio culturale appartiene a tutti, tutti ci identifichiamo nel patrimonio, ma sembra che non sempre tutti abbiano la stessa consapevolezza di indignarsi quando lo vedono deturpato, offeso o rovinato
Lei, da quasi tre anni, è alla direzione del Segretariato. Un bilancio
Sicuramente, molto positivo, considerato che il mio incarico è coinciso anche con la pandemia. Eppure, non ci siamo scoraggiati. Possiamo dire che abbiamo preso in mano gli oltre 130 interventi diffusi su tutto il territorio regionale, dalla Capitanata al Salento, abbiamo attivato, anche grazie al prezioso supporto di moltissimi professionisti, le progettazioni per quasi tutti e gli appalti e i lavori per oltre il 50% con un impegno di risorse complessivo di oltre 100 milioni di euro. Vista la quantità e la capillarità in Puglia dei nostri interventi, abbiamo ideato ‘Extraordinaria’, un viaggio pensato nei cantieri di tutta la Puglia per far vivere ai cittadini le diverse fasi che caratterizzano il restauro e la valorizzazione dei beni artstici, architettonici e archeologici. In questo modo, i cantieri sono diventati anche occasioni di feste e di unione con le comunità attraverso una serie di straordinarie iniziative. Tutto ciò è stato possibile anche grazie ad una realtà imprenditoriale molto sensibile e ad una realtà territoriale dell’associazionismo e delle piccole imprese culturali molto attiva. In questo modo, i cantieri si sono trasformati da aree chiuse e distanti e luoghi da vivere delle città, compatibilmente con le fasi dei lavori.
Lei, romana di nascita, trapiantata a Bari per lavoro, precedentemente Soprintendente di tutte le province pugliesi, ed ora alla direzione del Segretariato, che idea si è fatta della Puglia?
Di un terra laboriosa, vivace e dinamica, e quindi, spesso, anche impegnativa ma molto lontana dai luoghi comuni sul Mezzogiorno. Una realtà un cui è possibile affrontare e sperimentare con arguzia, passione e perseveranza tutte le sfide attuali. Sono certa che in Puglia sia possibile sperimentare soluzioni che permettano di conciliare il patrimonio culturale con le esigenze della società contemporanea: penso alla forte innovazione tecnologica e all’intelligenza artificiale coniugate con la notevole crescita economica che sta caratterizzando la Puglia in questi ultimi anni
La sfida che vorrebbe vincere?
Riuscire a trasmettere la nostra convinzione che il patrimonio culturale pugliese è un prezioso valore per lo sviluppo di questo territorio e non un suo fastidioso limite . Sono certa che intorno a questo immenso patrimonio si potrebbero sviluppare economie e tante attività strategiche per il futuro di questa regione. Come? Riuscendo a declinare le necessità dell’oggi, come quella ambientale, occupazionale e sociale, in chiave culturale