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“Io, affetta dalla sindrome di Stendhal”

“Io, affetta dalla sindrome di Stendhal”

“Io, affetta dalla sindrome di Stendhal”. Gabriella, Lolita e Chicca: tre donne al servizio delle bellezze artistiche della Puglia. E i monumenti diventano protagonisti.

BARI- Iniziamo con Gabriella Genisi una serie di dialoghi con gli scrittori pugliesi le cui storie hanno come coprotagonista il ricco e affascinante patrimonio culturale di questa regione. Le città, nelle loro opere, non sono solo la quinta scenica delle storie, ma svolgono un ruolo comprimario pagina dopo pagina. Un modo speciale di conoscere questo territorio attraverso i profondi sentimenti di coloro che, con grande maestria narrativa, intrecciano indissolubilmente monumenti, paesaggi e luoghi della Puglia con i protagonisti delle loro storie.

Dalla sua penna è nato il personaggio tra i più amati dal grande pubblico grazie anche alla fiction televisiva che ne ha materializzato forme, pensieri e travagliati amori. E’ Gabriella Genisi, instancabile e feconda scrittrice barese, la mamma di Lolita Lobosco, la commissaria che indaga su crimini e malaffare muovendosi con nonchalance sulle sue Louboutin tacco 12. Ma la Genisi è mamma anche di Chicca Lopez, la carabiniera salentina che con una durezza caratteriale, antitetica alla morbidezza più levantina di Lolita, investiga nel tacco d’Italia. Ma cosa accomuna queste due creature completamente diverse nate dalla stessa penna? Certamente i luoghi nei quali le due donne, l’una poliziotta e l’altra carabiniera, svolgono le proprie indagini: i monumenti più famosi della Puglia. Sia la Lobosco che la Lopez animano le bellezze artistiche  della Puglia e le rendono protagoniste degli stessi romanzi: i monumenti non sono semplici scenografie, ma elementi portanti dei racconti. E a volte possono contenere importanti indizi investigativi.

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Gabriella Genisi, nei suoi romanzi Lolita e Chicca si muovono tra capolavori del patrimonio storico e architettonico della Puglia, dalla Basilica di Santa Croce a Lecce alla Cattedrale di Bari, dalla Basilica di San Nicola al Castello di Castelforte. I monumenti non fanno semplicemente da scenografia alle imprese investigative, ma sono protagonisti. Come nasce questo suo amore per le bellezze pugliesi?

Il mio amore per l’arte e la bellezza artistica e architettonica ha radici lontane, ma se devo fissare una data precisa, occorre risalire alla primavera dell’82, a una gita scolastica a Firenze. Alle 7.00 del mattino, il pullman parcheggiò sul Lungarno, a pochi metri da Ponte Vecchio. Io scesi, guardai quello scenario magnifico, del quale tanto avevamo parlato e studiato nelle ore dedicate a Dante, a Beatrice, e alla Divina Commedie tutta, e iniziai a piangere per la commozione. Non avevo mai sentito parlare ancora della sindrome di Stendhal, il disorientamento che coglie il visitatore davanti ai monumenti storici facendogli perdere per un breve momento le coordinate spazio-temporali. Anni dopo, leggendo un articolo sul tema, e ripensando ad altri episodi, scoprii di esserne affetta in pieno. Da qui la mia attenzione ai luoghi e alle architetture storiche che ad esempio, nella serie Chicca Lopez pubblicata da Rizzoli, influenza in pieno la traccia dei romanzi

Lolita Lobosco abita a Bari vecchia, in un attico con vista cattedrale di San Sabino, esce di casa e sta a due passi dal Castello Svevo e dalla Basilica di San Nicola. Oggi, grazie anche al successo della fiction televisiva, questi luoghi rientrano nel tour cittadino che i turisti oggi richiedono. Una fiction al servizio dei beni culturali?

Perché no? Sono innamorata della mia città natale, di una Bari splendida che fino a pochissimo tempo fa non veniva percepita come luogo turistico e che veniva sistematicamente bypassata dai turisti diretti nel fantasmagorico Salento. Sono felice di aver contribuito con ‘Le indagini di Lolita Lobosco’, la fiction Rai tratta dai miei libri, a divulgare le bellezze architettoniche e paesaggistiche baresi. La fiction ha fatto il giro del mondo, è stata vista da milioni di telespettatori, e al momento è la più vista degli ultimi tre anni. I tanti turisti che continuano ad arrivare numerosi non mancano di visitare quelli che ormai sono per tutti i luoghi di Lolita Lobosco

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Eppure, a proposito della carabiniera Chicca Lopez, nei suo romanzi si racconta di come sia stata demansionata passando dalla prima linea investigativa alla tutela dei beni culturali e del paesaggio salentino. Accade ne ‘ La regola di Santa Croce’. Provochiamo: occuparsi di un omicidio è professionalmente più appagante che tutelare un bene comune?

E’ una domanda molto acuta e per rispondere devo inquadrare il personaggio e il contesto. Chicca Lopez è una ragazza giovane, con un passato difficile e un gran bisogno di trovare il suo posto nel mondo. La scelta di entrare nell’Arma dei Carabinieri è frutto del bisogno di essere in prima linea, di canalizzare nelle indagini che svolge, e in un lavoro adrenalinico, tutta la sua energia. Al contrario, percepisce l’incarico di tutela dei Beni Culturali come qualcosa di sedentario e burocratico. In due parole, l’ufficio anziché la strada

Qual è il monumento pugliese che Gabriella Genisi ama di più e perché?

Certamente Castel del Monte, per l’aura di magia che lo circonda. Nelle sale è possibile ancora avvertire il pensiero di Federico II, il suo senso per l’arte e la bellezza, la direzione che ha impresso alla Puglia e che ancora continuiamo a seguire

Certamente Castel del Monte resta il luogo più enigmatico della Puglia, ma anche il più visitato. Chicca è troppo distante, ma Lolita potrebbe farla arrivare fino lì?

Ho già citato Castel del Monte ne ‘ I Quattro Cantoni’ a proposito di una vicenda terribile che coinvolse una bimba bruciata viva da un branco di ragazzi. A volte la realtà è molto più drammatica e crudele della fantasia

Nei suoi romanzi lei svela anche luoghi e monumenti meno famosi, li riempie di amabile suggestione grazie alla sua fantasia e li consegna al lettore facendolo incuriosire. C’è un monumento al quale sta pensando in particolare e attorno al quale scrivere un suo prossimo romanzo?

Lo scrittore è un visionario e riesce a cogliere aspetti che vanno oltre l’immagine o la percezione di un luogo. La suggestione nasce dalle storie immaginate all’interno di quei luoghi. All’interno del mio prossimo giallo, in uscita a giugno, racconto di un ipogeo di Siponto, in provincia di Foggia

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